«Per lo fine di maravigliare»

«Per lo fine di maravigliare» è, per Patrizi, il fine universale di ogni poesia e il compito fondamentale del poeta che con la sua straordinaria capacità creativa riesce a operare meraviglie e a far maravigliare, giacché il far maravigliare, lo stupire, è il vero e proprio fine dell’arte poetica. Il mirabile costituisce l’essenza della poesia e il fine universale intrinseco della stessa poesia. La teorizzazione del tema del mirabile, della maraviglia, del meraviglioso, irriducibile in certi schemi di rigide norme, è a fondamento della proposta patriziana di affrontare in modo nuovo il problema della formulazione di un’arte poetica attraverso l’elaborazione di un nuovo linguaggio poetico.
I saggi riuniti nel presente volume riprendono le principali istanze teoriche del discorso che Patrizi, in linea con l’indirizzo neoplatonico che si protrae nel tardo Cinquecento, elabora intorno alla poesia intesa come l’espressione libera e creativa di un ‘furore’ divino che muove il poeta a recepire e a creare il meraviglioso.

Adele Spedicati ha insegnato Storia della filosofia: Istituzioni e Storia della filosofia moderna nei Corsi di Laurea in Filosofia e in Scienze Filosofiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. Ha rivolto i suoi interessi di ricerca su problematiche inerenti alla riflessione estetica e alla speculazione scientifica nella cultura filosofica del tardo Rinascimento, nonché sugli sviluppi della dottrina logica della Scuola di Padova con riferimento alle tematiche intrinseche alla questione del metodo nei secoli XVI-XVII. Si è occupata, anche, degli apporti filosofico-scientifici di alcune figure della nuova cultura illuministica della seconda metà del Settecento nel Regno di Napoli. Ha orientato ulteriori ricerche su alcuni temi relativi agli indirizzi speculativi e storiografici presenti nei contributi di autorevoli studiosi della cultura filosofica italiana.